UROR ET INCENDO: FIAMMA ARDENTE DEL CUORE,
STELLA LUMINOSA NEL CIELO DI DIO
La breve intensa giornata sacerdotale di Don Giuseppe Canovai
In
Cruce oro et pugno! E' il motto del nostro Servo
di Dio.
L'anima
di Don Giuseppe Canovai è una scintilla che guizza e corre nell'oggi
di Dio, che illumina e contagia quanti hanno avuto la grazia di
incontrarlo nei suoi scritti e nella testimonianza luminosa di quanti
lo ebbero per padre e maestro, ispiratore e nocchiero verso lidi più
puri, verso scelte più forti, verso una vita più santa. Dare
a Cristo …
Mons.
Giuseppe Canovai era nato a Roma il 27 dicembre 1904 e aveva
conseguito la maturità classica nel Liceo Visconti. Intraprese gli
studi di Filosofia e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana
contemporaneamente a quelli di Giurisprudenza alla Università della
Sapienza 1.
Avrebbe
desiderato abbracciare in l'ideale della Compagnia di Gesù ma la
vita non glielo permise: alla morte del padre dovette sovvenire alle
necessità della famigliola, essendo la mamma ammalata ed egli figlio
unico. E, quando si trattò di scegliere di concretizzare quella
vocazione avvertita e verificata, il suo Padre spirituale, il P.
Enrico Rosa (gesuita) lo indirizzò verso il Sacerdozio diocesano.
Don Giuseppe manterrà l'impronta religiosa (in particolare quella
gesuitica) per tutta la vita: attingerà dalla spiritualità
ignaziana in ogni momento. Fu alunno dell'Almo Collegio Capranica,
godendo la stima dei Superiori, e sempre alla Gregoriana conseguì la
laurea dottorale in Diritto canonico. Divenuto Sacerdote gli venne
assegnata la cura degli universitari (Assistente diocesano della
FUCI). Avrebbe voluto continuare la vita di apostolato a servizio dei
giovani e nella direzione spirituale, ma venne chiamato, per meriti
(non avendo frequentato l'Accademia ecclesiastica), alla carriera
diplomatica. E arrivò alla Congregazione per i Seminari prima e in
Segreteria di Stato poi. Possiamo compendiare in un trittico la sua
sintesi del Sacerdozio cattolico: Sacerdozio, Messa e Breviario. Con
queste parole ne appare chiara l'essenza e l'altissima vocazione:
l'integrale conformazione a Cristo 2.
Fu
l'ispiratore di un movimento laicale, l'Opera
Regina Crucis,
fondata a Tivoli nel 1936 dalla Signorina Tommasina Alfieri, sua
figlia spirituale (movimento che nel corso del tempo ha mutato il suo
nome in Opera
Familia Christi).
Avrebbe desiderato seguire lo sviluppo di questa famiglia di anime,
congregata dall'amore di Cristo, ma venne chiamato ad un ulteriore
incarico di responsabilità: Uditore di Nunziatura a Buenos Aires3. All'attività diplomatica univa una fervente vita apostolica
(conferenze, ritiri, esercizi spirituali, direzione spirituale di
giovani, seminaristi e preti … fu un autentico missionario, tanto
da essere venerato e acclamato santo da quel popolo lontano che lo
adottò come suo apostolo). Amante di Cristo e servitore instancabile
della Chiesa, si offrì vittima per impedire l'approvazione di leggi
ingiuste. Estenuato e provato da una irreversibile peritonite
concluse in poco tempo la sua già breve giornata terrena. Si
addormentò nel Signore, fra spasimi incredibili, l'11 novembre 1942,
dopo appena undici anni di Sacerdozio. Fu allora che si scoprirono
sul suo corpo i segni di una acerbissima vita di penitenza, segno
impresso nella carne per l'amore infiammante e consumante per l'Amato
divino.

Gli
piaceva pensarsi sotto la croce, accanto a Maria come il discepolo
prediletto, ad intercedere dal Figlio di Dio la linfa per
sopravvivere in questo esilio e la luce per comprendere le grandi
scelte che ogni giorno ci attendono6.

“Mi
ha commosso soprattutto - aveva appuntato nel 1941 - la ricerca di
Dio nella più umile delle preghiere, la preghiera vocale… il
Rosario, i Pater,
le Ave,
ripetute qua e là durante la nostra giornata, le giaculatorie dette
quasi a mezza bocca quando l’anima è stanca e affaticata, laVia
Crucis,
le formule delle preghiere preferite che si pronunziano quasi solo
accennando le sillabe tanto sono note, le litanie della Vergine, le
litanie dei Santi, i salmi della penitenza e della gioia, tutte
parole sante con cui si chiede Dio, con cui si implora la sua vasta
discesa nel nostro spirito, in cui l’anima si apre per essere
invasa, si umilia, si atterra avanti a Dio per essere raccolta dalla
sua misericordia. Piccole e umili preghiere delle nostre labbra
stanche! […] Quando mancheranno le forze per ornare la casa
interiore dell’anima e tutto sarà consumato, quando le labbra
morenti appena potranno muoversi, voi umili sorelle minori della mia
meditazione segreta, voi fiorirete ancora sulle mie labbra spente a
cercare la misericordia di Gesù e la dolcezza di Maria”.
Anima
ostia, vittima con Cristo nel martirio quotidiano: “Intendo offrire
intero tutto me stesso, vorrei interamente offrirmi a Lui nei
triplici voti della vita religiosa, ma questo non mi è concesso; mi
è concesso però di unire al voto di verginità una offerta più
ampia, di rinunziare cioè fin da ora a qualunque godimento terreno e
al desiderio di averlo, intendo cioè fin d’ora di rinunciare ai
miei beni e, se non potrò rinunziarvi interamente, vivere distaccato
da essi, come se non li possedessi; voto di ubbidienza a quanto il
mio P. Spirituale e i superiori della Chiesa mi comanderanno e in
ogni modo di rafforzare lo spirito di ubbidienza per essere pronto di
rinunziare appena potrò alla mia volontà. Ecco l’offerta che oggi
presento al mio dolce Redentore e, perché a Lui è più cara, la
presento sotto il voto di verginità come aspirazione e caparra di
purezza e di verginità che sono le virtù che Egli vuole nei suoi
eletti perché così sono più simili alle creature del cielo, agli
angeli suoi» (Diario,
21 giugno 1924).

Il
Processo per la Beatificazione del Servo di Dio, la cui causa
prosegue presso gli uffici competenti della Congregazione per le
Causa dei Santi, ha favorito la rinnovata pubblicazione dei suoi
Scritti. È in corso la pubblicazione integrale del Diario
manoscritto (redatto ininterrottamente dall'età di sedici anni fino
alla morte) a cura di Mons. Florian Kolfhaus.
_____________
1Cfr.
In cruce oro et pugno. Dagli Scritti di Mons. Giuseppe Canovai,
Tommasina Alfieri (ed.) p. 5 e ss.
2Cfr.
Sacerdozio, Messa, Breviario, Opera
Familia Christi (ed.), Edizioni Centena Roma 1962.
3Cfr.
Suscipe Domine. Biografia e Diario di Mons. Giuseppe Canovai,
Domenico Mondrone, s.j., Edizioni “La Civiltà
Cattolica”, Roma 1949.
4Cfr.
Don Giuseppe Canovai nei suoi scritti, Mons. Giacomo Loreti
(ed.), Edizioni Centena, Roma 1963.
5Cfr.
Don Giuseppe Canovai nei suoi scritti, op. cit.
6Cfr.
L'avventura della santità sacerdotale. La vita del Servo di Dio
Mons. Giuseppe Canovai, Casa Mariana Editrice, Frigento 2014.