Alcune riflessioni sulla scorta dell'ecclesiologia paradossale di H. De Lubac 1
L'attualità
di alcune considerazioni, emergenti soprattutto dalla lettura di
Paradosso e mistero della Chiesa,
Meditazione sulla Chiesa
e Cattolicismo2,
alcune opere della vasta produzione di Henri de Lubac (Cambrai, 20
febbraio 1896 – Parigi, 4 settembre 1991), accende delle luci in
grado di ravvivare la riflessione ecclesiologica di coloro che vivono
in questa particolarissima congiuntura storica.

Mistero
complesso (complexus,
misto), quello della Chiesa, mistero che affascina eppure stordisce.
È complesso proprio perché misto: peccatori e santi convivono
generando una continua lotta fra il peccato e la grazia, fra la luce
e le tenebre, l'ombra e lo splendore.
La
Chiesa, Corpo mistico di Cristo vivo, è santa e santificatrice
(e non santa e peccatrice).
Se non fosse santificatrice non potrebbe essere tramite della grazia
che ci giunge per i meriti di Cristo.
È santa non per virtù propria (“Non guardare ai nostri peccati”)
ma per la santità del suo Fondatore che la rigenera continuamente
mediante il suo Spirito e la abbevera alle fonti della salvezza per
la generazione spirituale dei figli di Dio. Essa santifica per mezzo
dei sacramenti e del vangelo: il sangue e l'acqua che discendono
dalla croce di Cristo la santificano e rinnovano della sua perenne
giovinezza.
Ma
attenzione: bisogna sempre tener presente che la
Chiesa è santa e santificatrice costituita da
peccatori.
Sono questi coloro che devono essere santificati. Se è vero, come è
vero, che la Chiesa è santa (santo è il suo Fondatore, santo è il
fine per il quale l'ha creata, santi sono la maggior parte dei suoi
membri, e non solo nella gloria) è vero anche che i suoi membri sono
tutti peccatori chiamati alla santità. Coloro che hanno già
risposto all'invito della grazia sono santi, gli altri non lo sono
ancora, essendo chiamati alla conversione. Da notare: per santi
non si intendono gli impeccabili ma coloro che con il loro cammino di
fede illuminano la Chiesa e fanno sì che essa mostri più
chiaramente la bellezza della santità, segno della bellezza che
traspare radiosa dal volto di Cristo. Tutti i membri della Chiesa
sono, quindi, peccatori: peccatori convertiti, in stato di
conversione, o ancora giacenti nel peccato. Ma tutti peccatori, in
quanto sono l'oggetto della santificazione che la Chiesa è chiamata
e abilitata a propagare.
La
Chiesa di Cristo, quindi, è santa ma contiene nel suo seno anche
peccatori; è questo il paradosso. Romano Guardini parla di
opposizioni polari: la grazia e la libertà, ad esempio, che si
oppongono ma non sono opposte (opposizione apparente).
Altra opposione: penitenza e rinnovamento perché tutti i fedeli sono
peccatori. Il termine fedeli
deriva da fides: fede
e fedeltà. La Chiesa è fedele al Signore perché non ha mai voluto
perdere la fede (communio sacramentalis
et communio sanctorum).
De Lubac preferisce parlare per coppie: evidenzia le tre dimensioni
della Chiesa: visibile-gerarchica, invisibile-mistica3,
escatologica. Le prime due nella storia, l'altra alla fine dei tempi,
quando questo mistero complesso (Corpus Christi mixtum)
si manifesterà in tutta la sua bellezza.
Mezzi
principali per la santificazione del popolo di Dio
(cui appartengono tutti, gerarchia e laici) sono i sacramenti, mezzi
efficaci della grazia che traggono la loro efficacia proprio
dall'umanità di Cristo crocifisso (San Tommaso). Senza di questi
mezzi imprescindibili l'opera della santifificazione universale non
si compie. Le vie del Signore sono infinite, è vero, ma per quanto
possiamo saperne noi (in quanto la Verità stessa, Gesù Cristo
benedetto, ce lo ha rivelato), la giustificazione di Cristo può
compiersi nella assoluta libertà che compete all'Autore della legge
stessa, ma ordinariamente dobbiamo ritenere che la Grazia segue i
canali che essa stessa ha scelto e usato con efficacia.
“La
Chiesa è mia madre: mi ha trasmesso tutto, la Chiesa è mia madre.
Sì, la Chiesa, tutta la Chiesa, quella delle generazioni passate,
che m’hanno trasmesso la vita, i suoi insegnamenti, i suoi esempi,
le sue abitudini, il suo amore – e quella di oggi; tutta la Chiesa;
non solamente la Chiesa ufficiale, o la Chiesa docente, o come
diciamo la Chiesa gerarchica, quella che detiene le chiavi che le ha
affidato il Signore, ma in senso più largo, più semplice, «la
Chiesa vivente »: quella che lavora e prega, che agisce e contempla,
che ricorda e cerca; la Chiesa che crede, spera, ama; che nelle mille
situazioni dell’esistenza tesse fra i suoi membri legami visibili e
invisibili; la Chiesa degli umili, vicini a Cristo: quella specie di
armata segreta che viene reclutata da ogni parte, che perdura anche
nelle epoche di decadenza, che si dedica, si sacrifica, senza idea di
rivolta e nemmeno di riforma, che risale incessantemente la china
della nostra greve natura, che testimonia così nel silenzio come il
Vangelo sia sempre fecondo e il Regno sia già in mezzo a noi”
(Paradosso e mistero della Chiesa,
p.4). “I rimproveri li sento tutti, mi rimbombano nelle orecchie.
Non tutti sono senza fondamento. Se i miei occhi non sempre li vedono
è perché non sono ancora sensibile”.
La
Chiesa non è la somma dei numeri ma la totalità di Cristo-Capo.
L'uomo deve entrare
nel Corpo di Cristo (mistico-ecclesiale) per entrare con lui nel seno
(regno) del Padre.
Entrare
nella Chiesa (non solo
materialmente) non è tradire la mia cultura ma ritrovare la mia
identità.
____________________
1La
Nouvelle Theologie, al centro di un intensa analisi e
ripetute giuste e doverose segnalazioni da parte del Sant'Uffizio
non rientra specificamente nella mia formazione neotomista e quindi
neoscolastica. La lettura di alcuni testi di De Lubac mi ha
suggerito nuove piste per la mia riflessione ecclesiologica per
nulla in contrasto con la manualistica, sebbene vadano lette coi
dovuti distinguo. De Lubac fa ricorso continuamente ai Padri e ai
Dottori della Chiesa. Da questi studi ho ricavato grande vantaggio.
Altri autori della Nuovelle Theologie non mostrano
altrettanta chiarezza né i loro scritti meritano grande stima.
2H.
de Lubac, Meditazione sulla Chiesa, Jaka Book, Milano 2017;
Cattolicismo. Aspetti sociali del dogma, Jaka Book, Milano;
Paradosso e mistero della Chiesa, Jaka Book, Milano 2017. I
volumi fanno parte dell'opera omnia pubblicata nella sezione Chiesa
da Jaka Book in collaborazione con l'Istituto Teologico di Lugano.
3Qui
occorre notare che bisogna sempre evitare una nettissima distinzione
fra una Chiesa visibile e una invisibile, come
vorrebbero invece i luterani. Per usare i termini ed evitare nel
contempo fraintendimenti o accostamenti ai “transalpini” il
Nostro pone accanto all'aggettivo invisibile il termine
mistica.
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