
Questi sono i pensieri
che muovono le mie intenzioni in questo giorno particolare, nel quale
facciamo memoria di un particolare patrocinio mariano, quello del
Monte Carmelo1.
“Beata Maria Vergine del Monte Carmelo, dove un tempo il profeta Elia aveva ricondotto il popolo di Israele al culto del Dio vivente e si ritirarono poi degli eremiti in cerca di solitudine, istituendo un Ordine di vita contemplativa sotto il patrocinio della santa Madre di Dio” (Martirologio del 16 luglio).
Alle
sintetiche informazioni del Martirologio occorre aggiungere qualcosa.
Si fa riferimento al profeta Elia, “benché la Bibbia lo ponga in
relazione col Carmelo una sola volta (1Re 18,19-46: la disputa con i
profeti di Baal, ndr). Comunque è su questo monte, già
spiritualmente collegato ad Elia nella tradizione, che nella seconda
metà del sec. XII iniziano una esperienza eremitica alcuni 'devoti
Deo peregrini' occidentali, probabilmente congiunti con le ultime
crociate del secolo. Riuniti in collegium da Alberto Avogradro,
patriarca di Gerusalemme (1206-1214), in tale periodo ebbero anche la
'vitae formula' (Regola)”2.
Sul
Monte Carmelo costruirono una piccola chiesa dedicata alla Madonna
(definita bellissima). Iniziarono anche la costruzione di un altro
tempio mariano, opere sumptuoso – come la definì Urbano IV
nella lettera Quoniam del 19 febbraio 1263), di cui però si
sono perse le notizie.
Da
queste piccole cose trae origine l'Ordine dei Carmelitani, che è
giunto fino ad oggi. Essi propagarono ovunque la devozione a Maria
Santissima venerata sotto il titolo del Monte Carmelo.
La data del 16 luglio fa
riferimento all'apparizione della Vergine a San Simone Stock
(1165-1265), priore generale dell'Ordine del Carmelitani. Maria
Santissima gli apparve in questo giorno del 1251 “e gli consegnò
lo scapolare, una specie di mantellina (ridotta a due lembi di
stoffa, ndr) che si porta appesa al collo, che egli avrebbe dovuto
portare come simbolo di una particolare unione con Maria, come pegno
devozionale e riconoscenza della grazia. Nel 1322 l'uso dello
scapolare fu approvato dal Giovanni XXII come simbolo di salvezza”3.
A questa devozione la Madonna annesse una particolare promessa, di
cui parleremo più avanti.
Non mi interessa qui seguire la cronologia degli eventi o altre notizie più facilmente e meglio reperibili altrove. Desidero soffermarmi sul testo di una sequenza antichissima,
Flos Carmeli, attribuita allo
stesso San Simone Stock4.
Flos
Carmeli
vitis
florigera,
splendor
coeli,
Virgo
puerpera,
-singularis.
Mater
mitis,
sed
viri nescia,
Carmelitis
esto
propitia,
-Stella
maris.
Radix
Jesse
germinans
flosculum,
nos
adesse
tecum
in saeculum
-patiaris.
Inter
spinas
quae
crescis lilium,
serva
puras
mentes
fragilium,
-tutelaris.
Armatura
fortis
pugnantium
furunt
bella,
tende
praesidium
-scapularis.
Per
incerta
prudens
consilium,
per
adversa
iuge
solatium
-largiaris.
Mater
dulcis
Carmeli
domina,
plebem
tuam
reple
laetitia
-
qua bearis.
Paradisi
clavis
et ianua,
fac
nos duci
quo,
Mater, gloria -coronaris.
Amen.
|
L'autore si
rivolge subito all'oggetto del suo canto: Maria è definita Fiore
del Carmelo, vite colma di virgulti che germina frutti fecondi di
virtù. È lo splendore del cielo, l'unica Vergine Madre. Maria
Santissima, pianta rigogliosa, germoglio della stirpe d'Israele,
porta al mondo l'Autore della vita (vita/vitis), Cristo benedetto,
splendore della gloria del Padre. La verginità feconda di Maria è
lo specchio della Chiesa.
La mitezza
di Maria la rende dolce e affabile verso l'uomo peccatore ma
altrettanto vigorosa contro il peccato e il vizio, combattente
schierata in campo contro il nemico infernale. La sua perpetua
verginità la rende particolarmente propizia verso coloro che
intendono abbracciare i consigli evangelici. È, per essi e per
tutti, la Stella che illumina il cammino.
È la Radice
di Jesse, resa rigogliosa dai meriti di Cristo, che germina un
fiorellino delicatissimo, immagine di tenerezza e di purezza,
richiamo attraente alle cose del cielo. La supplica che chiude
questo emistichio si rivolge direttamente a Maria: “Concedici di
essere con te nel secolo per poter regnare con Te in cielo”.
Prosegue la
lode: “Tu sei quel giglio immacolato, che cresce, incorrotto,
fra le intricate vicende degli uomini”. Maria è in grado di
conservare pure le intenzioni di chi si scopre vittima della
fragilità umana, l'uomo peccabile. Maria si volge a sua tutela.
Il giglio è l'immagine eloquentissima del candore originario,
perduto dai progenitori e recuperato da Cristo “Nuovo Adamo”.
Immagine di
forza: Maria è l'rmatura forte di chi combatte il combattimento
spirituale. Qui il richiamo alla lotta di Elia, sullo stesso
monte, contro i profeti di Baal.” Le guerre infuriano; tendi il
tuo presidio: lo scapolare!”.
Mentre
passiamo per le vie dell'incertezza ci sia Maria prudente
consiglio (Vergine Prudentissima), come nelle avversità ci sia di
consolazione (Consolatrice degli afflitti e Aiuto dei cristiani).
La nuvola che comparve su quel Monte, assicurazione di sicuro
refrigerio e segno della fine dei tempi rovinosi della “lontananza
di Dio” è immagine dell'Immacolata che porta il Redentore.
Di nuovo
l'accento è soave nella prima espressione quanto forte, per chi
lo sa cogliere, nella seconda: Madre dolce, Signora del Carmelo,
riempi di salutare letizia il tuo popolo (Domina = Regina), la
stessa letizia nella quale vivi beata.
La
preghiera, quasi in una climax ascendente, si fa più accorata:
“Tu che sei porta e chiave del Paradiso, fa' che noi da Te siamo
condotti nella gloria; e che sia Tu a incoronarci” dopo la
vittoria.
L'immagine
si schiarisce nella luce della vittoria finale, dopo il
combattimento che avremo avuto in nome di Maria, accanto a Maria,
“terribile come oste schierata in campo”.
|
Il “privilegio
sabatino"
La Madonna ha promesso a
chi porta con sé lo scapolare carmelitano di portarlo in Paradiso
nel primo sabato successivo alla sua morte. È il cosiddetto "privilegio sabatino". Anche da qui trae origine la particolare devozione che associa al culto della Madonna del Carmelo il suffragio per le Anime Purganti.
Questa promessa è legata
ad alcune condizioni che di fatto fanno capire quale sia lo scopo di
questa bella devozione. Non si tratta di un facile salvacondotto per
entrare al più presto in Paradiso, ma di un aiuto concreto per
attendere alla santificazione e alla purezza di vita, senza delle
quali in Paradiso non si può entrare.
A ben vedere gli impegni
sono quelli di condurre una vita cristiana intessuta di preghiera,
castità e unione permanente col Signore.
Ecco le condizioni per
poter fruire delle promesse, così come ho potuto ricavarle:
– portare abitualmente
lo scapolare o la medaglia,
– vivere in castità
secondo le condizioni del proprio stato,
– recitare il piccolo
Ufficio della Madonna che può essere commutato col Rosario o altre
preghiere o pratiche penitenziali;
Se non si osservano
queste condizioni non si commette alcun peccato, ma non si può
fruire della promessa fatta dalla Madonna.
La prima condizione
consiste, dunque, nel portare con sé lo scapolare benedetto.
Si tratta di un segno e
di un richiamo permanente alla devozione alla Madonna, che ci è
stata donata da Cristo come Madre e come Patrona. La sua presenza è
incompatibile con quella del comune avversario. Togliere casualmente
lo scapolare per effettive necessità non costituisce uno svincolarsi
da questo segno perché nel proprio animo permane la volontà di
portarlo sempre.
Non ci si deve
preoccupare se al momento della morte – per motivi indipendenti
dalla volontà personale – non si indossasse lo scapolare.
Vita di castità
Desidero far notare che
vivere in castità non è un obbligo nuovo, ma è un’esigenza di
vita per ogni cristiano. Per castità s’intende vivere la
propria sessualità e vita affettiva secondo il disegno di Dio e
secondo le condizioni proprie di ogni stato di vita (vita
individuale, vita consacrata, vita matrimoniale e prematrimoniale).
Secondo le
interpretazioni più larghe, per fruire del privilegio sabatino, si
deve conservare la castità abitualmente. Pertanto si considera vita
casta anche quella di chi qualche volta cade e poi subito si
rialza con la confessione. Secondo le interpretazioni più strette ci
deve si attenere alla richiesta fatta dalla Madonna, nella quale
l’abitualmente non c’è. Credo sia giusto pensare che ci debba
essere la tensione concreta ed effettiva verso la castità e verso la
santità. Diversamente la castità rimane solo una vuota parola. Per
questo in un sito carmelitano ho letto che questa è una “condizione
da osservarsi con tutte le proprie forze per l’acquisto del
privilegio sabatino”.
Vita di preghiera
Lo stesso discorso vale
per la preghiera.
Inizialmente l’impegno
prevedeva la recita del Piccolo Ufficio della Madonna, che è
una formula leggermente più breve del Breviario. È costitutivo
dalle varie ore canoniche: mattutino (così veniva chiamato), lodi,
prima, terza, sesta, nona, vespri e compieta.
È tutto dedicato alla
Madonna. Lascia in chi lo recita un grande senso di serenità e di
pace.
La recita del Piccolo
Ufficio comporta lo stare in preghiera per un certo spazio di
tempo e questo è già purificante e santificante di per se stesso.
Di solito il Piccolo
Ufficio della Madonna viene sostituito con la recita del Rosario
o con altre preghiere stabilite dal sacerdote all’atto della
consegna dello scapolare.
La commutazione deve
essere fatta nell’orizzonte del mantenersi uniti a Dio nel
compimento dei propri doveri e tenendo nel debito conto le condizioni
di vita dei singoli soggetti.
Mi piace ricordare che
inizialmente chi non poteva recitare il Piccolo Ufficio della
Madonna perché era analfabeta o si trovava nell’impossibilità
di recitarlo, era tenuto all’astinenza dalle carni il mercoledì,
venerdì e sabato.
Emanuele M. Onifade sdv
Preghiera alla Beata Vergine Maria del Carmelo
Vergine pietosissima del Carmine, Voi che siete la gioia della Chiesa trionfante, l’aiuto della Chiese militante, siete pure Il conforto della Chiesa purgante. Deh, stendete adunque la Vostra destra pietosa verso tante Anime che penano nel fuoco del Purgatorio, e liberatele, facendo sì che presto siano ammesse alla visione beatificante del Cielo Ricordatevi, o Santa Vergine, dl soccorrere specialmente quelle dei miei parenti, dei miei benefattori e tutte quelle altresì che sono più abbandonate e defraudate di suffragi. Versate o pietosissima Signora, in larga copia sopra le Spose elette del Signore i meriti del Sangue prezioso di Gesù Cristo, affinché restino esse refrigerate nel gaudio eterno. E voi, Anime benedette che tanto potete presso Dio colle vostre preghiere, deh, intercedete per noi e liberateci da tutti i pericoli dell'anima e del corpo; proteggete le nostre famiglie, affinché a tutti sia concesso di essere ammessi all'eterna beatitudine. Così sia.
______________________
1Il
Monte Carmelo fa parte di una catena montuosa che si trova in
Galilea e raggiunge i 546 metri di altezza per un'estensione di 25
km. Si affaccia sul Mediterraneo.
2S.
De Fiores – S. Meo edd, Nuovo Dizionario di Mariologia,
Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 1986, p. 281.
3Cfr.
G. Hierzemberger – O. Nedomansky, Dizionario cronologico delle
apparizioni della Madonna, Piemme, Casale Monferrato 1996, p.
74.
4Il
testo si trova, sebbene incompleto, già nel primo Messale
Carmelitano, intorno al 1300.
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